Stralci di vita gallipolina
Febbraio 2001

 
 

Commissario "sotto accusa"
Il Polo: "Adesso si dimetta"

Bufera sul concorso per vigili urbani: "Sono truccati"

13  febbraio 2001

13 febbraio 2001

E’ possibile che sul Comune di Gallipoli siano stati compiuti atti amministrativi, all’insaputa del Commissario prefettizio Francesco Leopizzi, relativi a progetti, che in seguito alla discussione in Consiglio Comunale, provocarono la attuale crisi amministrativa? “Se questo è avvenuto- scrive Elio Pindinelli in una nota – e si scoprisse che ad insaputa del Commissario sono stati compiuti atti finalizzati a raggiungere l’obiettivo voluto dall’Amministrazione Fasano e non condivisi dalla maggioranza del Consiglio Comunale uscente, il Commissario ha un unico dovere rassegnare le proprie dimissioni e trasferirsi stabilmente a Biella”. La replica dell’ex Consigliere Comunale di AN scaturisce dalle dichiarazioni rese alla stampa dal dott. Francesco Leopizzi che dice: “personalmente non ho fatto alcuna deliberazione di compravendita di azioni” rispondendo alle accuse dei Segretari della Casa delle Libertà riportate nella lettera inviata al prefetto di Lecce Giovanni D’Onofrio, secondo la quale il Comune di Gallipoli avrebbe acquisito quote del Consorzio SETA (Servizi,Territorio, Ambiente) (nel quale ha interessi la Cogei, la società appaltatrice del servizio di N.U. a Gallipoli), per poi ottenere, con un “ampliamento dei servizi  e la lievitazione dei costi” la riproposizione della “Multiservizi”.
Elio Pindinelli allora rispondendo all’invito del Commissario prefettizio secondo cui “bisognerebbe parlare provando ciò che si dice” fornisce un po’ di dati . “Il Comune di Soleto - scrive Pindinelli - ha deliberato la  cessione al Comune di Gallipoli di 200 azioni della 

Seta s.p.a.; il Comune di Sogliano ha fatto altrettanto come pure il Comune di Castrì, mentre il Comune di Sternatia ha ceduto ben 1000 azioni”.  Per un totale di 1600 azioni “tutto ciò sulla base di una deliberazione del consiglio di Amministrazione della Se.T.A. che nella seduta del 12.01.2001 ha deliberato l’adesione alla società ed il conseguente trasferimento di quote al Comune di Gallipoli”. Ma il Capo del Comune di Gallipoli “personalmente” non ne sa nulla di questa operazione. “Senza la preventiva richiesta dell’Amministrazione Comunale di Gallipoli – insiste Pindinelli - un Consiglio di Amministrazione di una  società privata, non può deliberare la cessione di quote”.
Sotto accusa Pindinelli mette i provvedimenti  che il Prefetto  Leopizzi ha approvato e che lo stesso rifiuta di considerarli “fasaniani”. Eccoli qui di seguito: “approvazione dello statuto della società, di gestione e costruzione del porto turistico, la proroga dei contratti privati già scaduti e non più prorogabili a norma di regolamento, il bando della farmacia Comunale, il Comitato Gemellaggi costituito con una pletora di personaggi legati a filo doppio al partito dei Ds e Fasano”. Inoltre il dottor Leopizzi avrebbe gestito i Concorsi “con le stesse modalità  e procedure stabilite dall’Amministrazione di sinistra”,  non avrebbe tenuto conto secondo Elio Pindinelli “del deliberato del Consiglio Comunale  e riaprire la Casa di Riposo Cappuccini”, infine avrebbe fatto perdere al Comune di Gallipoli la somma di £ miliardi e mezzo per “non aver attuato il bando suppletivo per l’assegnazione degli alloggi di edilizia popolare”.

Il sospetto che i Concorsi per Vigili Urbani e del Funzionario dell’Ufficio di Ragioneria, in via di espletamento nel Comune di Gallipoli, siano truccati lo ha avuto un concorrente, risultato tra l’altro, dopo la prima prova idoneo a partecipare alla seconda prova. Senza pensarci su allora, ha preso carta e penna, anzi h aperto un file del  computer e ha  scritto al Procuratore capo della Procura di Lecce, al Prefetto di Lecce, al Comando dei Carabinieri di Gallipoli e al Commissario Prefettizio del Comune di Gallipoli e dice “Durante questo periodo  ho appreso che i posti in cui concorro sono stati già assegnati e che le successive prove non sono altro che pura formalità”. Solo che dimentica, si fa per dire, di apporre il proprio autografo in calce all’esposto. Nella lettera, datata 1 febbraio 2001, con dovizia di particolari, vengono riportati  nomi e cognomi dei presunti vincitori. Per i posti di Vigile Urbano vengono fatti riferimenti particolareggiati accostando i presunti vincitori a parenti più o meno conosciuti in città. Secondo “l’anonimo”,uno dei due vincitori ( ?) nell’ultimo concorso si  sarebbe classificato oltre il 150° posto.  Sulla lettera è riportato anche il presunto vincitore del concorso di Funzionario dell'Ufficio Ragioneria “già segnalato - dice-  alle Signorie Vostre”. Il ricorrente anonimo, ma non troppo, chiede intanto alle autorità in indirizzo “ad eseguire i necessari accertamenti ed invalidare le procedure dei concorsi sin qui espletati”. Ai Carabinieri in particolare chiede di “presenziare durante le prove in quanto corre voce che le relative prove di esame siano state già consegnate ai vincitori”. Al Commissario prefettizio il ricorrente chiede, pertanto, “di non dare luogo all’espletamento dei concorsi”. 

I carabinieri negli uffici comunali indagano sul concorso per vigili

14 febbraio 2001

E’ stato facile associare la presenza sul Comune di Gallipoli dei Carabinieri, all’espletamento delle prove di concorso per funzionario di Ragioneria per spargere la voce che i militi dell’Arma avevano eseguito un blitz negli uffici comunali, per sequestrare tutti gli atti relativi ai concorsi recenti e passati. Anche alla luce dell’ennesimo esposto anonimo di un concorrente ai due posti di vigile urbano. In effetti una visita dei carabinieri sul Comune c’è stata, come confermano al Comando, ma si è trattato però di una visita quasi di “routine”. I militari hanno portato via solo alcuni documenti relativi ai recenti concorsi espletati. A questi si potrebbe aggiungere fra giorni l’elenco dei partecipanti. Siccome però si è in assenza di una formale denuncia, scritta, circostanziata e principalmente firmata risulta impossibile a chiunque  mettere sotto sequestro  atti e documenti relativi ai concorsi.. Par di capire invece che l’unico mezzo per bloccare i concorsi, laddove si riscontrasse qualche infrazione e  qualcuno si ritenesse danneggiato, è il ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR)   Ma senza dimenticare di firmare l’esposto. Se poi si ritiene che un provvedimento preso dal Commissario Prefettizio sia “Illegittimo, illecito e mafioso”, come evidenziato in un’altra lettera con firma senza dubbio apocrifa, si abbia il coraggio di uscire dall’anonimato e denunciarlo pubblicamente.

ARTICOLI PUBBLICATI SUL  "QUOTIDIANO" DI LECCE - FEBBRAIO 2001

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