Stralci di vita gallipolina
Febbraio 2001

 

 

Il Dna sfila sui carri

 

21  febbraio 2001

Giovedì grasso: ormai il Carnevale sta agli sgoccioli. E veramente non sono molti in città ad essersene accorti. Si aspettano domenica 25 e martedì 27, le due giornate conclusive dedicate alla sfilate dei carri e gruppi mascherati, per dare sfogo all’allegria e alla spensieratezza. Ormai ci siamo. I carristi hanno ultimato i lavori e sono pronti per il montaggio. Dalla prossima edizione, con i capannoni ultimati, i cartapestai potranno lavorare direttamente sul pianale e uscire dagli hangar con il carro tutto montato.

Quattro sono i carri che si daranno battaglia per la conquista della palma del migliore. Un quinto, messo a disposizione del Comitato, ospiterà il gruppo brasiliano “Copa Cabana do’ Brazil”. Qualche defezione comunque tra i carristi c’è, basti pensare al maestro Uccio Scarpina, ormai assente da tre anni e al vincitore delle ultime due edizioni Umberto Guaetta. Non manca però l’esordiente: si tratta di Stefano De Rosa che ha progettato il carro “Centomila, nessuno… ma uno? Lo presenta insieme ad Antonio Frisenna e Giovanni Pacciolla.

Il problema della clonazione umana,  sarà il tema del carro, che è sovrastato da una massa di magma, dal quale escono personaggi clonati.  La satira politica è trattata da Cosimo Perrone e Franco Monterosso, con evidenti riferimenti locali e la realizzazione di alcuni personaggi gallipolini. Il primo presenta “Kalèpolis – L’Odissea”, con messaggi storico-culturali fin dalla fondazione di Gallipoli e si è giovato dell’aiuto di Adriano Fiore, Simone Disantacristina, Marco Leo, Vittorio Perrone, quattro ragazzi questi di scuola media e da Antonio Leone e Gabriele Giovanni. Il secondo, ormai veterano insieme a Perrone, presenta “Emergenza totale” con chiaro riferimento alla città di Gallipoli governata da due personaggi politici dai quali dipenderebbe il destino . Anche per questo carro hanno collaborato giovanissimi di scuola media e sono: Sandro e Marco Carrozza, Stefano Spada e Gabriele Cortese. Il quarto carro tratta un argomento di carattere sociale e   il titolo “C’era una volta…i bambini e le favole” suona come monito. Il carro è stato realizzato da Umberto Natali e Aldo Chetta, con l’aiuto di Gabriele Vinci e Antonio Natali.Un gigantesco pinocchio  e una balena fanno rivivere il tempo delle favole che secondo i due cartapestai non esiste più. 

I Ds sottoscrivono a d'Alema una larga intesa di coalizione

23 febbraio 2001

 

Qualcosa si muove all’interno dei Ds di Gallipoli.  Sembra una semplice scossa di assestamento. almeno per adesso, data da un gruppo di compagni della locale sezione che “con l’approssimarsi delle consultazioni politico-amministrative- scrivono in una lettera inviata all’On.le Massimo D’Alema con la quale chiedono un incontro - ritengono necessaria una riflessione sulle prospettive di governo e di programma” .

 “Per quel che riguarda la realtà della nostra politica locale  – continua  il documento firmato tra gli altri da Giorgio Trianni Assessore Provinciale, Giovanni Carmone ex Consigliere Comunale. Paolo Piccolo, Memè Boellis, Luigi Manno, e Maurizio Trianni segretario della sinistra giovanile – si registra a tutt’oggi, la mancanza di risultati concreti nel dare corpo ad una alleanza organica di centro-sinistra”. Secondo i firmatari della lettera la colpa di tutto ciò sarebbe una “certa riluttanza nel dare luogo ad un’alleanza tra forze politiche che hanno svolto ruoli diversi nelle precedenti attività amministrative, anche se si vuole formalmente dimostrare il contrario”.

Ma allora a che cosa servono tutte queste riunioni di delegazioni? Giorgio Trianni e compagni intanto chiedono a D’Alema che “il programma della coalizione si connotasse di un rinnovamento nei contenuti e nei metodi, con un candidato sindaco dai solidi principi morali che sia interprete dei bisogni reali della gente per tradurli poi in fatti concreti, che sia rispettoso della nostra cittadina e del suo ambiente, tuttora unica vera risorsa trainante dell’intera economia locale”. Ma perché  si chiederà il lettore questa lettera indirizzata al Presidente nazionale del Partito? Cosa c’è sotto? Sono le prime scintille di un fuoco che per tanto tempo ha covato sotto la cenere? “Occorre  recuperare inoltre – conclude la lettera - uno spirito di collaborazione politica tra i compagni del Partito, che nei fatti, porti ad un impegno comune, al fine di sostenere le ragioni di una difficile campagna elettorale”. Gli incontri dei delegati dei partiti comunque vanno avanti. L’ultimo è stato mercoledì. All’ordine del giorno c’era la stesura del documento programmatico che  sarebbe stato approntato. Ora passerà all’esame delle segreterie cittadine. Sembra che da parte delle componenti del centro sinistra ci sia la volontà di arrivare ad un accordo. O invece c’è davvero “riluttanza” per l’accordo così come paventano Trianni, Carmone, Piccolo  ed altri?

I carristi avranno otto capannoni

24  febbraio 2001

Sono state gettate le basi, per le prossime edizioni della manifestazione carnascialesca, nella conferenza stampa di ieri sera organizzata dalla Movimedia s.r.l. in qualità di partner del Carnevale di Gallipoli nella sala Sant’Angelo, alla presenza dell’Assessore Provinciale al Turismo Vincenzo Marra, Gino Cuppone Presidente dell’Associazione del Carnevale, Giuseppe Coppola Vice presidente dell’APT di Lecce e Antonio Della Rocca, in rappresentanza della Movimedia. Esse dovranno essere all’insegna della promozione turistica, rappresentare uno sbocco occupazionale, e che contribuiscano, secondo l’assessore provinciale Vincenzo Marra principalmente alla destagionalizzazione del turismo e a rilanciare l’indotto della economia salentina superando come prima cosa i campanilismi. Quindi una consociazione tra i vari comuni dell’hinterland gallipolino. L’impegno che l’assessore provinciale Marra in poche parole si è assunto è quello di sensibilizzare e stimolare gli altri comuni alla creazione di un Consorzio.

Intanto per il prossimo anno i carristi avranno i tanto sospirati capannoni. ”Ed è il primo passo- dice Gino Cuppone, – per un Carnevale di qualità.Avere i capannoni vuol dire che i carristi potranno lavorare per un anno intero, con il vantaggio di veder sfilare sul corso Roma otto carri (tanti infatti saranno i capannoni).  Solo così i nostri carta pestai potranno veramente gareggiare in bravura con i maestri di Viareggio e Putignano.” A tutto vantaggio si intende dello spettacolo e del prodotto da offrire agli sponsor. Secondo però l’Azienda di promozione turistica ci vuole qualcosa che  differenzi dagli altri il Carnevale di Gallipoli  ”Solo così - spiega Giuseppe Coppola – il nostro Carnevale potrà reggere il confronto con altre città. E’ necessario che il Carnevale ritorni ad impossessarsi del Centro storico di Gallipoli.E’ importante ritornare ai periodi in cui “lu titoru” girava per le stradine della città vecchia. Ripristinare i festini nelle “curti” al ritmo della pizzica-pizzaca”. Insomma un ritorno all’antico per conquistare il mercato turistico del terzo millennio. Magari ritornare a quando, a mezzanotte in punto il campanone di San Francesco d’Assisi, rintoccava i dodici colpi e tutti si toglievano la maschera a simboleggiare la fine del carnevale.

ARTICOLI PUBBLICATI SUL  "QUOTIDIANO" DI LECCE - FEBBRAIO 2001

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