Stralci di vita gallipolina
Marzo 2001 - Pag. 7

 
 

Candidato sindaco cercasi

 

24 marzo 2001

Candidato sindaco cercasi per la città di Gallipoli nelle prossime consultazioni elettorali del 13 maggio prossimo. Sia per la coalizione del centro sinistra che per quella del centro destra. Ancora non c’è stata alcuna fumata bianca. Eppure, forse, sarebbe bastato compilare un annuncio su un qualsiasi quotidiano, con le caratteristiche psico-somatiche che i partiti vogliono che abbia. La cosa più preoccupante è  che tutti i partiti auspicano e chiedono le stesse cose. Primo che non abbia alcuna tessera. Ovviamente di partito. Quindi indipendente. Ed allora ecco pronta una sfilza di nomi. Da quello più importante a quello sconosciuto. Dal libero professionista all’operaio. Tutti immolati sull’altare degli interessi diffusi o trasversali, della falsa moralità. Una quindicina di partiti impegnati alla ricerca del nome giusto. Delegazioni che si incontrano, riunioni che saltano. Depistaggi, con esponenti politici che dicono l’opposto di quello che pensano. E se no, che politici sarebbero se si comportassero diversamente. Un quadro comunque degno della seconda repubblica, dove l’esercizio più in voga è quello di dirsele di santa ragione, salvo poi se ne si ha voglia e se rimane il tempo pensare ai bisogni reali della gente.
A Gallipoli sia nello schieramento di destra che in quello di sinistra, in questi giorni  va di moda il ritiro della candidatura. Ha cominciato Remo Natali che veniva appoggiato dall’Ulivo più Rifondazione Comunista, ha continuato Vincenzo Barba che da Forza Italia è stato sempre ritenuto il candidato sindaco numero uno. Salvo poi scontrarsi con quanto sostiene l’ing. Giovanni De Marini del CDU, che si sente il candidato sindaco perchè “unto” dal suo segretario nazionale Rocco Bottiglione, oppure con Giuseppe Venneri, l’altro che avrebbe ricevuto l’investitura dal suo nume tutelare Raffele Fitto. Il candidato per il centro sinistra, che prenderà in mano la patta bollente per amministrare Gallipoli sarà l’avvocato Biagio Palumbo. Almeno questo è quanto hanno deciso le forze dell’Ulivo più Rifondazione, due sere fa. Ma come spesso avviene il diavolo fa le pentole e non i coperchi.

Ed allora ecco che compare all’orizzonte un altro candidato sindaco. Il commercialista Antonio Vallebona. Presidente del Gallipoli calcio, che ha accettato le proposte della Polis, l’associazione culturale sorta qualche mese fa’ e che oltre a dover fare cultura, lo statuto prevede anche di dover fare politica. Sicuramente l’estensore dello documento statutario avrà pensato che quattordici partiti a Gallipoli sono pochi. E comunque un risultato l’hanno raggiunto. Fino ad oggi è l’unico schieramento che ha già scelto un candidato. E proprio forte di questo l’Associazione o il partito? ha inviato ai Diessini e ai Popolari una lettera con la quale  chiede il conforto del loro appoggio nella campagna elettorale. Sia al programma sia al candidato sindaco. Che tradotto in parole povere con lo slogan di una volta, vuol dire: “Votate e fate votare Vallebona e la Polis”. Poi si è aggiunta anche una dichiarazione di Umberto Uccella Segretario Provinciale dei Democratici di Sinistra, che ha dichiarato che saranno bene accetti gli appoggi di Associazioni e liste civiche. 
Ma come, l’ultimo arrivato chiede l’appoggio di chi ha già radici profonde nel paese? Spesso si dice l’ultimo paga pegno. Ma poi che fine farebbe il documento programmatico approvato dalle forze del centro-sinistra, visto che si poggia esclusivamente proprio sul principio del rigetto di appoggi trasversali ed è in contrasto con quanto contenuto nel programma dell’Associazione. Ed infatti ecco immediate le reazioni dei Popolari per bocca di Roberto Piro che è l’unico autorizzato a parlare in quanto coordinatore del partito commissariato, di Rifondazione, dei Democratici di Prodi che dichiarano tutto il loro appoggio al candidato sindaco Biagio Palumbo ma respingono oggi possibile intesa con la Polis e con qualsiasi altro tentativo di trasversalismi. Sembrava insomma cosa fatta.per il segretario politico cittadino dei Socialisti Democratici Italiani Biagio Palombo, assumere la carica di candidato sindaco. Ora non più. E insieme a lui vacilla anche l’Ulivo con Rifondazione. Anzi pare proprio che si sia appassito, prima di dare i frutti. Ora a questo punto è naturale porsi delle domande. Anche perché la gente vuole sapere. Quanti altri candidati sindaci saranno immolati ancora? Possibile che non si riesca a trovarne uno che abbia i requisiti giusti? Quanto durerà ancora questo giochetto? Quando il regista della  tele novella darà l’ultimo colpo di manovella, lo scopo che sembra essere quello di disgregare è stato ormai raggiunto. Oppure finirà tutto quando i partiti capiranno che ci può anche essere una regia di gruppo? 

Farmacia comunale: notificato al Comune un ricorso al Tar

                      25 marzo 2001

Ritorna dopo circa un mese il problema della Farmacia Comunale. A riproporlo è l’avvocato Bartolo Ravenna con un ricorso presentato al Tar per nome e per conto di un ricorrente, e notificato proprio in questi giorni al Comune. La richiesta è di annullamento di tutti gli atti espletati, compreso il bando di concorso per l’assegnazione della gestione della Farmacia. Secondo il legale, stando alla normativa vigente, sono illegittimi. Già in precedenza però era stato presentata richiesta di sospensiva del bando di concorso perché, secondo il ricorrente, poco pubblicizzato. Il Tribunale Amministrativo però aveva rigettato il ricorso perché aveva ritenuto che non sussistevano danni gravi e irreparabili. Ora però la cosa si fa ancora più seria. L’avvocato Ravenna sostiene nel suo ricorso, leggi alla mano che il Comune non avrebbe tenuto conto di un fatto importantissimo. E cioè la legge 362 del 91 stabilisce, pur tra abrogazioni e deroghe, che il Comune doveva costituire la società mista solo con farmacisti che al momento della costituzione della società prestassero servizio presso farmacie comunali dello stesso territorio. Ciò vuol dire che se il Tar dovesse accogliere queste motivazioni si dovrebbe rifare il bando. Questa volta con una gara pubblica. E la farmacia verrebbe assegnata al migliore offerente. L’altro argomento che Ravenna sostiene è che il Comune avrebbe esercitato il diritto di prelazione fuori tempo massimo, non rispettando i termini stabiliti dalla Regione Puglia e contenuti in un provvedimento dell’Assessorato alla Sanità.
La vicenda prende il via verso la fine di gennaio quando il Commissario prefettizio Francesco Leopizzi bandisce il Concorso per l’individuazione del partner privato di minoranza con il quale costituire la società mista, per la gestione della Farmacia Comunale. Il bando fu pubblicizzato solo sul quotidiano “La Repubblica”. I partecipanti al Concorso furono solo tre e nessuno di Gallipoli. Due concorrenti, tra l’altro coniugi di Galatone e la Farmaservice di Lecce. Si scatenarono delle reazioni sia da parte di alcuni politici, che dell’ordine dei farmacisti per una riapertura dei termini per mancata pubblicità. E intanto fioccavano i ricorsi al Tar. Il Comune invece sostenne che le procedure erano state regolari. Intanto risulta che a tutt’oggi le buste per l’assegnazione della gara non sono state ancora aperte. Ma come spesso accade ad aspettare è il cittadino, con pazienza e di senso civico. Con la speranza  che quanto prima potrà avere la quinta farmacia.

ARTICOLI PUBBLICATI SUL  "QUOTIDIANO" DI LECCE - MARZO 2001

 

 

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