Stralci di vita gallipolina
Maggio 2001 - Pag. 16

 
 

 

Rifiuti e randagismo

 

23 maggio 2001

Non potrà certo essere un biglietto da visita da esibire quello della città invasa da cani randagi in giro per le strade e neppure lo spettacolo di cumuli di rifiuti di ogni genere scaricati un po’ dovunque, tale da far sembrare le zone, delle autentiche discariche a cielo aperto. In via Messina, adiacente a via Trento si può trovare di tutto. Dai materassi, alle carcasse di lavatrici, frigoriferi, materiale edile di risulta, scaricato lì abusivamente. Della zona Peep 3 ce ne siamo occupati altre volte. Viale Berlinguer è un ricettacolo di solai di eternit, cioè amianto, topi di tutte le grandezze, rifiuti nocivi e tossici a cominciare dalle bombolette che vengono utilizzate per l’edilizia, water, pile, lavandini. Scaricate abusivamente da operai provenienti da ogni parte. Due spiazzi tra due blocchi di villette, di due vie adiacenti al vialone, non sono fruibili a causa di ogni sorta di immondizie. Una rogna in più per il neo sindaco Giuseppe Venneri. A completare lo spettacolo indegno di una città che si dichiara a vocazione turistica, le minacce agli abitanti delle zone da parte degli abusivi scaricatori di rifiuti. Per quanto riguarda l’argomento randagismo la situazione è ben più grave. Non passa giorno che un cane non morda una persona. E proprio ieri per strada un signore mostrava i segni ad un polpaccio lasciati da un cane. Questo poi è il periodo in cui le cagne sono in calore, e sono frequenti spettacoli per niente edificanti di accoppiamenti. In ogni angolo della città. Forse sarebbe proprio il caso di avviare una campagna di sterilizzazione dei randagi. E i “ricordini” che vengono lasciati a bella vista sul Corso Roma, dove li mettiamo. E pensare che esiste un’ordinanza Sindacale che obbliga i proprietari di cani di munirsi di paletta e sacchetto per raccogliere gli escrementi. Basterebbe farla rispettare. Ma i cani in circolazione non sono tutti randagi. Ve ne sono un buon numero abbandonati dai proprietari perché magari ritenuti ormai ingombranti. Poi finiscono avvelenati e gli animali trovano rifugio in un qualsiasi angolo di strada.

"Il pittore Catalano"

25 maggio 2001

Verrà presentato questa sera alle 20,30 nel Santuario di Santa Maria dell’Alizza in Alezio il Volume “Il pittore Catalano” edito dal CRSEC Distrettuale della Regione Puglia di Gallipoli, di Elio Pindinelli e Mario Cazzato, grazie alla collaborazione del Comune di Alezio, e della Parrocchia di Santa Maria dell’Alizza. Il libro, per la cui realizzazione hanno collaborato gli operatori culturali del Centro sotto la guida degli autori, è corredato da una ricca rilevazione fotografica ad alta definizione. L’opportunità per la presentazione del libro è data dalla ricollocazione nel suo sito della tela di G. Domenico Catalano raffigurante San Pancrazio Vescovo, una delle migliori opere del pittore e sottoposta a restauro a cura dell’Amministrazione Comunale di Alezio ed eseguito dal restauratore Valerio Giorgino. Il restauro del dipinto sarà illustrato dalla dr.ssa Filomena Barbone della Soprintendenza Beni Ambientali di Bari, mentre alcune note di presentazione del volume saranno curate dagli stessi autori. Gian Domenico Catalano rappresenta un fenomeno tra i più importanti nel panorama pittorico salentino, tra il 500 e il 600 e ha lasciato nelle numerose chiese di Gallipoli e Alezio una cospicua testimonianza di quella che fu la sua arte. Il libro va ad arricchire la produzione libraria del CRSEC che in questi ultimi anni ha privilegiato la promozione di quelle che sono le risorse culturali, artistiche, architettoniche ed urbanistiche di Gallipoli, Alezio, Sannicola, Tuglie e Taviano. A cominciare con il volume  “L’isola di Sant’Andrea – tra mare e terra”, poi con “Civitas Confraternalis – L’esperienza Confraternale in età barocca” – “Dal Particolare alla città - Edilizia, architettura e urbanistica nell’area Gallipolina in età barocca” – “I Santi, la Casa, la famiglia –Edicole sacre a Gallipoli e dintorni”.

 

INFS: termina la campagna di inanellamento

26 maggio 2001

 

Culmina martedì prossimo alle 10,00, con la liberazione di alcuni esemplari di varie specie di rapaci, la campagna di inanellamento svoltasi nel mese di aprile e maggio sotto il coordinamento dell’INFS (Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica), nell’ambito del progetto di ricerca sugli Ambienti naturali salentini promosso e finanziato dal Comitato di Gestione dell’Ambito Territoriale di Caccia Lecce-Sud. La liberazione degli esemplari, che verrà effettuata dalla Stazione di Monitoraggio e di inanellamento dell’avifauna, in località Madonna del Casale nel territorio di Ugento, è stata curata dall’Osservatorio Faunistico Provinciale del Museo Civico di Storia Naturale del salento di Calimera, diretto dal dott. Giacomo Marzano. Nel corso della giornata saranno effettuate le ultime catture della stagione, anche a scopo didattico e di sensibilizzazione. All’evento parteciperanno intere scolaresche, i rappresentanti degli Assessorati all’Ambiente della Regione e della Provincia, con l’ufficio Caccia e le Guardie Venatorie Provinciali gli Ambiti Territoriali Caccia nord e sud, il corpo forestale dello stato e una troupe di Rai 3 Puglia.


Visita 
"Osservatorio 
sul 
Salento"
www.ormag.com

ARTICOLI PUBBLICATI SUL  "QUOTIDIANO" DI LECCE - MAGGIO 2001