Stralci di vita gallipolina
Giugno 2001 - Pag. 3

 
 

 

Cataldi non approva la Giunta

 

2 giugno 2001

Partono inaspettatamente i primi siluri all’indirizzo della Giunta Comunale, nominata giovedì scorso dal Sindaco Giuseppe Venneri. Sono bordate sparate da Franco Cataldi, quindi dall’interno, che fino ad oggi è il Coordinatore cittadino di Forza Italia. Cataldi in pratica contesta e rifiuta il metodo seguito da Giuseppe Venneri, per la formazione della Giunta stessa e non accetta che il sindaco dichiari alla stampa che “è stata una decisione presa collegialmente insieme con i partiti”. “Per amore di verità, voglio ricordare al Sindaco Giuseppe Venneri  – spiega Franco Cataldi in una nota - che durante tutte le trattative a tutt’oggi il Coordinamento cittadino di Forza Italia, che io coordino non si è mai riunito nemmeno una volta. Solo io ero e resto, fino a prova contraria, l’unico deputato a trattare, in quanto ancora alla guida del partito che mi onoro ufficialmente di rappresentare”. Ma allora gli incontri avvenuti e le trattative per determinare le deleghe? “Le scelte che il sindaco ha fatto in merito alla giunta sono state fatte solamente dal primo cittadino in piena autonomia e delle stesse se ne assume e se ne assumerà completamente le responsabilità”. Comunque per dovere di cronaca è la stessa legge che assegna al Sindaco piena autonomia nella scelta degli assessori. Se queste però sono le premesse, senza che ancora si sia insediato il Consiglio Comunale, che succederà quando la maggioranza avrà a che fare anche con le bordate dell’opposizione? Già tra i “fuochisti” qualcuno parla di squilibrio fra le deleghe. Addirittura alcune voci riferiscono che l’assessorato ai Lavori Pubblici sia svuotato di competenze. Non si capisce bene però se il problema sta nella forma o nella sostanza. Se il problema sono gli Assessori nominati oppure il modo con cui sono stati nominati. “Io avrei preferito vedere tra gli Assessori nomi ben suffragati tra i candidati - dice Franco Cataldi nel suo intervento. Componenti nominati assessori, sono da me sconosciuti fisicamente e professionalmente. Senza parlare della avvenuta svendita di Forza Italia. Nessuno ha tenuto conto che Giuseppe Venneri è il Sindaco di tutti” Franco Cataldi nella nota contesta tra l’altro come sia avvenuta la ripartizione degli assessori. Forza Italia alla luce del risultato elettorale secondo lui avrebbe meritato maggiore considerazione. Eppure tutto sembrava tranquillo e niente faceva presagire che il fuoco covava sotto la cenere. Certo qualche scaramuccia c’era stata qualche giorno prima della comunicazione ufficiale degli Assessori. Enzo Benvenga, escludendo però che parlasse per proporre il suo nome, aveva dichiarato che non era corretto penalizzare i consiglieri più suffragati e che quindi bisognava sentirli. Probabilmente però la protesta ha radici ben più profonde e non ci sarebbe da escludere che Franco Cataldi sia appoggiato in questa azione da qualcuno che abbia interesse a seminare zizzania. Certo la scelta di Giuseppe Venneri a candidato sindaco per qualcuno non è stata delle più indolori. Se si pensa che, prima che il CdL confluisse in Forza Italia, il candidato più accreditato per il Centro destra era Vincenzo Barba. Questi, per “amor di patria” si ritirò improvvisamente ma spontaneamente, questa almeno la versione ufficiale, e in un suo intervento alla stampa aveva dichiarato piena disponibilità e appoggio al candidato sindaco Venneri “Farò da tramite – aveva detto - per far arrivare la Casa delle Libertà in armonia, compatta e unita alle Elezioni Comunali”. A questo punto non si sa bene cosa possa accadere. Sono soltanto esternazioni scritte di un Coordinatore cittadino del partito che ha vinto le elezioni e che prova delusione e rabbia per non aver preso parte attiva, come il suo ruolo esigeva, stando alle sue dichiarazioni, e che lasceranno il tempo che trovano oppure sotto c’è dell’altro e magari dopo questa scintilla, divamperà l’incendio?

Intervista a Giuseppe Coppola

2 giugno 2001

 

Giuseppe Coppola, nella nuova Giunta Comunale ricopre la carica di Assessore al Turismo, Demanio ed attività produttive. In una città a vocazione turistica, la delega è tra le più importanti.

Assessore, partiamo dal Demanio che in passato ha creato non pochi problemi all’ Amministrazione Comunale, con conflitti tra istituzioni.

“Questo non accadrà più. Oltretutto il passaggio di competenze dalla Capitaneria alla Regione Puglia e di conseguenza al Comune, rappresenta un momento significativo di raccordo ed intesa fra gli operatori del settore e dell’Amministrazione Comunale. Mi preme innanzitutto ringraziare i concessionari demaniali, per il contributo dato fino ad oggi per lo sviluppo della città. E’ indubbio che gli stabilimenti balneari, al pari di qualsiasi altra attività commerciale della città, sono i principali tasselli di questo mosaico di attività, che devono ruotare intorno alle attività ricettive, per dare un quadro di insieme adeguato all’immagine di una città turistica degna di questo nome”.

Ci anticipi il primo intervento a favore della categoria.

“Il primo provvedimento che prenderemo per tutti i concessionari degli stabilimenti sarà l’adozione del piano spiagge”.

Lei Assessore eredita una Gallipoli ormai conosciutissima in Italia e all’estero, quindi….

“L’essere famosi come nome a volte può essere controproducente se alla base non esiste una preparazione generale adeguata, sia da parte del privato ma anche e soprattutto da parte del pubblico. Dalle notizie apparse ultimamente sulla stampa è emersa, forse anche un po’ a torto, una scarsa qualità dei servizi offerti ai turisti che arrivano a  Gallipoli. Il nostro obiettivo sarà dunque quello di migliorare ed adeguare alle esigenze di chi viene nella nostra città tutti i servizi per un soggiorno confortevole. Convinti come siamo che non esiste pubblicità migliore di quella che fa il  turista, che rimane contento e soddisfatto.

Cosa manca alla città per il classico salto di qualità?

“Il Programma dell’Amministrazione Comunale è stato prevalentemente progettato intorno al comparto turistico come settore trainante dell’economia gallipolina, capace di produrre nuovi posti di lavoro. Il quadro attuale della città vede 220.000 presenze annue con 3.000 posti letto, di cui solo 1.100 in strutture alberghiere. Ciò significa che occorre diversificare l’offerta ricettiva compatibilmente con una adeguata scelta urbanistica al fine di rendere Gallipoli stazione appetibile non solo come località balneare”.

Ha in serbo qualche novità?

“Per prima cosa interverremo a livello amministrativo e renderemo l’ufficio turismo del Comune in grado di competere e di essere altamente propositivo nei confronti di altre strutture, sia pubbliche che private. Si rende indispensabile, potenziarlo, tale da organizzare un ufficio con più unità e con specifiche professionalità”.

Parliamo delle attività produttive.

“A Gallipoli non esistono solo operatori turistici e commercianti, ma anche altre attività produttive  che contribuiscono alla economia del territorio. Esistono mestieri antichi che meritano attenzione perché rappresentano la storia e la cultura di questa città. In funzione di questo il programma amministrativo del Sindaco e della coalizione ha posto grande attenzione in particolare alle nuove attività produttive che vorranno essere intraprese dai giovani”.


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