Stralci di vita gallipolina
Aprile 2001 - Pag. 4

 
 

Educazione alla legalità con Cataldo Motta 

 

6 aprile 2001

Un’occasione unica per gli alunni di terza media dell’Istituto Scolastico Comprensivo del primo Polo ieri mattina alle 10,00 nella sede di via Rosario. L’incontro con il dottor Cataldo Motta, Procuratore aggiunto della Repubblica, preposto alla Direzione Antimafia, ha rappresentato un momento altamente educativo nella discussione del tema “Varie forme di criminalità”. L’occasione è stata offerta dal progetto “Educazione alla legalità” attivato dai docenti della scuola media. All’incontro erano presenti, oltre al Dirigente scolastico professoressa Sabina Di Pinto, il Presidente del Distretto dott. Renzo Costantini, il Comandante della Compagnia dei Carabinieri, della Compagnia della Guardia di Finanza e il  primo dirigente del Commissariato di Polizia.
Un intervento quello del dott. Motta molto apprezzato sia dagli operatori scolastici che dagli alunni, che non hanno perso neanche una  battuta, specialmente nell’analisi storica sul fenomeno della malavita organizzata in Puglia. A far radicare in queste terre il seme della illegalità, secondo Cataldo Motta, è stato sicuramente nel momento in cui in alcuni paesi, sono stati inviati a “soggiorno obbligato” delinquenti di altre zone, con l’errore di aver sottovalutato il rischio riveniente da questi soggiorni. “I delinquentelli” che fino a quel momento operavano in queste zone, spiega il Procuratore aggiunto della Repubblica hanno trovato terreno fertile ed avviato approcci con quelli che rappresentavano la malavita organizzata. Da qui l’idea di “consorziarsi” e far nascere la Sacra Corona Unita. Quindi secondo Cataldo Motta una malavita quella salentina più che altro importata anziché endemica. Quello comunque che ha particolarmente sottolineato il Procuratore è che nella lotta alla criminalità “è fondamentale il contributo dei cittadini e la collaborazione di essi con le forze dell’ordine”.

Poi una girandola di domande tanto da costringere i docenti a sospendere gli interventi.”Dott Motta che ne pensa della pena di morte. Può essere considerata più valida dell’ergastolo?” Secondo l’intervistato "sicuramente non può la pena di morte essere considerata  un deterrente contro i reati gravi. “Oltretutto la società civile non può scendere ai livelli della malavita organizzata”. Da ieri poi è entrato in vigore l’utilizzo del braccialetto elettronico al polso dei sorvegliati e proprio questa notizia ha stimolato la domanda da parte di un alunno al dott. Motta circa l’utilità di questo mezzo elettronico. “Certamente” la risposta. Oltretutto, secondo il magistrato l’impiego del braccialetto permette l’utilizzo delle forze dell’ordine diversamente impiegate al controllo dei malviventi. E dei rischi che corrono i magistrati e tutte le forze dell’ordine? “Fanno parte di ogni Mestiere. E nessuno assicura Motta pensa ai rischi nell’esercizio delle sue funzioni”.

Centrodestra alle prese con AN 

7 aprile 2001

Ma se a sinistra non ridono a destra non fanno salti di gioia. Le dichiarazioni di qualche giorno fa di Corrado Calvi, presidente dimissionario del Circolo di AN secondo il quale se il candidato sindaco della Casa delle Libertà Giuseppe Venneri vuole l’appoggio di Alleanza Nazionale deve accettarne il programma,  ha scosso un po' l’ambiente. “I programmi si propongono, si concordano, si discutono. Non si possono imporre”, commenta l’ingegnere Enzo Benvenga. 
 “Al di la dei contenuti, non si capisce perché – si chiede Enzo Benvenga -si assumono certi atteggiamenti. Non si sa bene se si è alla ricerca di qualche alibi oppure si vuole spingere qualcuno ad uscire allo scoperto e a replicare”. Benvenga è anche preoccupato per l’improvviso ritorno di “ alcuni branchi di lupi famelici” che secondo lui sembravano “estinti, seppelliti dalla storia politica gallipolina”.  Non si sa bene con chi ce l’abbia, l’ex Consigliere Comunale di Forza Italia. Fatto sta che “Chi in tutti questi anni, nel bene e nel male è stato sempre presente sulla scena politica deve essere allarmato – secondo Benvenga– tutto questo può provocare possibili future cause di estremo disagio politico-amministrativo che nel passato hanno già portato a “nefaste” conseguenze”. “Se Venneri non dimostrerà di avere gli opportuni anticorpi per bloccare sul nascere tutte queste iniziative – mette in guardia Benvenga – per lui e per la Casa delle Libertà eventuale vittoria potrebbe trasformarsi in una brutta esperienza di brevissima durata”.

I DS rivogliono Strazzeri segretario

 

7 aprile 2001

La campagna elettorale sta per cominciare ma ancora nei due poli non regna la bonaccia. A sinistra il Comitato direttivo della sezione cittadina dei Diessini torna alla carica e chiede al professor Marcello Strazzeri di ritornare a guidare il partito specialmente in questo momento che si rende necessaria “un’accelerazione della nostra iniziativa – scrive la   maggioranza dell’organo di partito – in vista della formulazione della lista dei candidati del Partito e del completamento dell’iter del confronto nella coalizione per la definizione del programma, in modo tale da garantire alla sezione piena operatività ed una puntuale precisazione della nostra impostazione politico-programmatica in seno all’alleanza di centro-sinistra”. I firmatari del documento sostengono che “tale richiesta è fondata sulla certezza che i risultati raggiunti in questi mesi dal partito e che il lavoro paziente svolto per costruire la coalizione che si riconosce nella candidatura di Biagio Palumbo a Sindaco, abbiano messo in evidenza doti di sicuro equilibrio e di solida impostazione politico-culturale del compagno Strazzeri”. Stando alla   maggioranza del direttivo è “essenziale” che “la direzione della sezione ritorni nelle mani di un compagno ad essa iscritto” specialmente “per la conduzione della campagna elettorale e per l’esigenza di un più alto grado di mobilitazione del partito a sostegno dell’alleanza di centro-sinistra e della candidatura al Parlamento di Massimo D’Alema e Maria Rosaria Manieri”.



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