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Agenpress. Il Pronto Soccorso è il primo punto di contatto tra personale sanitario e donna vittima di violenza. L’accoglienza e l’ascolto, oltre che la cura, diventano allora modalità fondamentali per assistere al meglio questo tipo di fragilità. E per questo non vanno lasciate al caso, ma formate in modo opportuno.
Di questo si parlerà nella prossima giornata di formazione dedicata alla violenza contro le donne, organizzata dall’Area socio-sanitaria della Asl di Lecce, oggi venerdì 16 dicembre, a partire dalle ore 9 nella sala convegni dell’ospedale di Gallipoli. L’incontro fa parte di un progetto formativo avviato dalla Asl nello scorso giugno e che prevede ulteriori appuntamenti di approfondimento, mirati a dotare gli operatori sanitari e socio sanitari di metodologie operative integrate, rigorosamente fondate da un punto di vista scientifico tenuto conto della delicatezza del tema. Obiettivo del corso è qualificare l’assistenza ospedaliera alle donne vittime di violenza mediante percorsi di cura dedicati, sviluppando le collaborazioni interne all’ospedale tra Pronto Soccorso e reparti, ed esterne con i soggetti della Rete Antiviolenza territoriale.
Ne parleranno Elvira Reale, psicologa, psicoterapeuta, esperta di salute della donna in un’ottica di genere, direttore UOC Psicologia Clinica dell’ASL Napoli 1 Centro nonchè referente Rete Sanitaria Anti-violenza per la regione Campania, e Mario Guarino, dirigente medico del Pronto Soccorso dell’ospedale San Paolo di Napoli.
I due professionisti sono impegnati da anni sul tema della violenza sulle donne e autori di diverse pubblicazioni scientifiche. In particolare approfondiranno il delicato tema della prevenzione della vittimizzazione secondaria da parte delle istituzioni che tendono a negare la violenza non riconoscendo credibilità alla donna che la riferisce. Reale e Guarino si sono mossi sul terreno della violenza di genere da veri pionieri in Campania, hanno elaborato procedure e protocolli operativi, durante una lunga esperienza sul campo prima al San Paolo ora al Cardarelli di Napoli. Adesso fanno scuola e a loro va il merito di aver avviato cambiamenti paradigmatici nella cultura diffusa degli stereotipi di genere...(continua)
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