News: Insufficiente il valore stabilito per l’esproprio del terreno: il Comune di Gallipoli condannato a risarcire una somma di circa 120.000 euro, più le spese legali.
Gli errori, si sa, arriva sempre un momento in cui si pagano, e a volte ,come in questo caso, il pagamento giunge persino in ‘eredità’ visto che la patata bollente, la cui cottura è iniziata tanti anni fa, ora dovrà pelarla l’attuale amministrazione che però, ‘non ha commesso il fatto’.
Si tratta infatti di una vicenda che affonda le radici nell’ormai lontano 2001, quando il comune si trovò ad espropriare un terreno in zona Peep, nei pressi del nuovo ospedale, di proprietà di una signora gallipolina. Si trattava di un terreno edificabile, ma che all’epoca venne stimato con un valore Ici e non sulla base di una valutazione propriamente commerciale. Alla donna venne dato come risarcimento dovuto all’esproprio una somma di circa 13.000 euro. Immediatamente la donne fece opposizione arrivando alla Corte d’appello, ma il giudice non ritenne di darle ragione. La signora però non si diede per vinta e attraverso il suo legale Bartolo Ravenna fece ricorso alla Cassazione, dove invece le sono state riconosciute le sue ragioni. La corte di Cassazione infatti ha accolto le motivazioni del ricorso dell’avvocato Ravenna, dandogli ragione sul fatto che il terreno doveva essere quotato secondo il suo valore venale e ha rimandato il tutto alla corte d’Appello che ha rideterminato la somma relativa all’indennità di esproprio.
Il risultato è che oggi, il Comune di Gallipoli dovrà pagare alla donna che pazientemente ha atteso 13 per vedere riconosciuti i suoi diritti, la somma di circa 130.000 euro tra valore del terreno, spese legali e accessori vari.