Titolo: -Lidi da smontare? Quando la burocrazia ammazza il buonsenso e il turismo-.
Data: 23/10/2014 Fonte: Antonella Margarito - Il Nuovo Quotidiano
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“Lidi da smontare? Quando la burocrazia ammazza il buonsenso e il turismo”.

News: “Lidi da smontare? Quando la burocrazia ammazza il buonsenso e il turismo”. Sulla spinosa questione dei Lidi a rischio di smontaggio interviene un Parlamentare. Si tratta dell’onorevole Federico Massa del Pd che parla di questione ai limiti dell’assurdo e assicura il suo impegno a discutere la “vexata quaestio” con il Ministero dei Beni Culturali. Per il presidente del Gruppo regionale Udc, Salvatore Negro, sul tema occorre fare un appello al Presidente del Consiglio ed al Ministro Franceschini.
Che il fatto di smontare i lidi per pochi mesi per ‘fare salvo’ l’impatto ambientale che invece sembrerebbe non esistere per tutto il resto dell’anno, sia davvero assurdo, sembrano essere d’accordo davvero tutti, tranne la Sovrintendenza e il Consiglio di Stato. Consiglio di Stato che, in realtà, secondo quanto spiegato dal legale Danilo Lorenzo, non sarebbe nemmeno andato a fondo nella materia, ma avrebbe dato per buono il pensiero della Sovrintendenza. Ora la speranza dei gestori dei Lidi si ripone molto nel Prefetto di Lecce che dopo le sollecitazioni di Federbalneari, ha indetto un incontro per il prossimo 27 ottobre. Oggi, la buona notizia, per gli addetti ai lavori, sarà anche quella relativa all’impegno dell’onorevole del Pd, Federico Massa, una voce forte e chiara nel deserto denunciato dagli stessi operatori, che spesso hanno dichiarato di sentirsi un po’ abbandonati dagli esponenti politici.
“Sul ruolo della Sovrintendenza investirò il ministero dei beni culturali”, dice l’onorevole Massa che stigmatizza una burocrazia che va contro il buon senso e colpisce alla radice l’attività di impresa. “Sulla chiusura dei lidi siamo davvero all’assurdo – continua Massa – anche perché c’è una legge regionale (la n. 24/2008), che indica con chiarezza che “tutte le strutture funzionali all’attività balneare, purchè di facile amovibilità, possono essere mantenute per l’intero anno.” Tale norma, lo ricordo in quanto legale all’epoca di numerosi operatori turistici, si rese necessaria per adeguarsi al Putt del 2000. Non penso - continua Massa - che l’assessore Barbanente, proponente della legge, nota per la sua grande sensibilità verso i beni ambientali e paesaggistici, sia diventata improvvisamente una nemica delle nostre spiagge. E d’altronde bisognerebbe spiegare, cosa che non fa la sovrintendenza ai beni culturali, perché le strutture amovibili arrecherebbero danni solo da una certa data in poi. Un po’ come la scadenza degli yogurt. Siamo seri. In una regione e una provincia come la nostra, l’allungamento della stagione è una benedizione. E la possibilità di mantenere aperti i lidi, e pulite le spiagge, è un’ottima opportunità”.
Massa sostiene inoltre che non è certificato da nessuna parte che montare e smontare due volte l’anno sia meno impattante di strutture leggere e comunque amovibili ed è per questo che dice di voler investire direttamente il Ministero dei Beni Culturali perché sia chiarita la funzione e gli indirizzi della Sovrintendenza in Puglia, in coerenza con la legge regionale.
“Sulla questione dello smontaggio dei lidi balneari, deve intervenire il Governo nazionale legiferando in materia, con norme chiare e precise che diano certezze agli imprenditori del settore e siano in sintonia con il rispetto e la tutela dell’ambiente”. Questo il pensiero del presidente del Gruppo regionale Udc, Salvatore Negro, “ Non è più tollerabile che ci siano visioni diverse tra i vari organi dello Stato – dice Negro -. Chiudere i lidi balneari quando le spiagge pugliesi pullulano ancora di turisti è un danno all’immagine di questa regione e alla sua economia, tenendo conto che ci sono imprenditori che hanno investito centinaia di migliaia di Euro per affrontare la stagione turistica e che chiedono solo di poter lavorare. Il disagio che si sta registrando in questo settore non può restare inascoltato. Per questo facciamo appello al Presidente del Consiglio ed al Ministro Franceschini affinché intervengano con norme chiare che regolamentino l’intera attività e tengano conto delle peculiarità territoriali, soprattutto in una regione come la Puglia, meta turistica d’eccellenza, che per il suo clima ed il suo mare, dal Gargano a Leuca, può offrire occupazione ben oltre la fine di settembre e per molti mesi all’anno”.



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