Titolo: Alcuni titolari di lidi, fanno una promessa che sembra una minaccia: -torniamo indietro, capannucce e roulotte, vogliono questo?-
Data: 21/10/2014 Fonte: Antonella Margarito - Il Nuovo Quotidiano
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Alcuni titolari di lidi, fanno una promessa che sembra una minaccia: “torniamo indietro, capannucce e roulotte, vogliono questo?”

News: Lidi bellissimi, strutture, se pur di legno, elegantissime, di grande gusto ed in armonia con l’ambiente. Impensabile oltre che quasi impossibile smontarle e rimontarle in una ventina di giorni. E allora? Alcuni titolari di lidi, fanno una promessa che sembra una minaccia: “torniamo indietro, capannucce e roulotte, vogliono questo?” I gestori dei lidi sono mortificati, sacrifici ne hanno fatti tanti per realizzare le loro strutture, investendo lì i soldi e magari rinunciando ad una casa propria, non solo; pagando anche gli oneri di urbanizzazione per una concessione edilizia che comunque è annuale. Ed ora?
“Se fossimo in un altro posto al mondo, a chi crea lavoro e dà lavoro, probabilmente offrirebbero delle medaglie , qui dai lavoro e sei malvisto, crei occupazione e ti devono stritolare”. Lo sfogo viene da Gigi Corciulo, titolare del Lido Sottovento, litorale sud di Gallipoli, lui, come gli altri che stanno ancora aperti con le loro strutture, ieri ha ancora lavorato tanto. Perché ieri è stata un’altra giornata estiva regalata, con tanta gente che approfittando della giornata festiva, l’ha trascorsa al mare, ma soprattutto turisti, francesi, tedeschi, giapponesi, Gallipoli è ancora invasa. Ma ora, i turisti che ancora arrivano in città rischiano di non poter usufruire più dei servizi spiagge, che come sottolineano gli stessi operatori del settore, non sono solo una comodità fatta di lettini, ombrelloni e servizio bar, ma rappresentano anche la sicurezza e l’igiene, per i bagnanti che intanto hanno chi vigila sul mare e possono usufruire anche dei servizi igienici che non è poco. La spada di Damocle dello smontaggio forzato delle strutture pende sugli operatori dopo l’ultima sentenza del consiglio di Stato che, a priori, senza entrare nel merito dà ragione alla Sovrintendenza che parla di ‘impatto paesaggistico’. La speranza ora è riposta nel Prefetto di Lecce che ha indetto un incontro con gli organismi competenti, per trovare possibili soluzioni. “Davvero non so più cosa pensare”, continua Gigi Corciulo, “a volte su questa questione sembra di essere su ‘Scherzi a Parte” tanto è paradossale. Intanto vorrei capire come mai le Sovrintendenze non hanno tutte quante un ‘ugual sentire’ dal momento che in altre parti d’Italia questo non succede, e allora, mi chiedo, non c’è uniformità di vedute? L’altro pensiero riguarda i tribunali amministrativi. Il Tar, attraverso il nostro avvocato Danilo Lorenzo, continua ancora oggi a darci ragione anche mentre il Consiglio di Stato, contemporaneamente, ci dà torto, ma cosa c’è sotto? Dovesse succedere davvero quello che si sta perpetrando con le nostre strutture, Gallipoli non avrà più questi bellissimi lidi, perché è umanamente impossibile pensare di smontare e rimontare tutto questo, allora vuol dire che ci metteremo a fare turismo con le roulotte, torniamo indietro, magari così ci fanno diventare capitale del turismo. Sono riusciti a confonderci le idee”. Mentre si chiede un po’ di serenità per questa categoria che gli operatori dicono essere la più bersagliata, malgrado abbia abbracciato appieno la cultura ambientalista, visto che tutto è in legno e tutto è amovibile.
“E magari se fossimo stati in muratura ora avremmo potuto continuare a lavorare dice Luca Mangialardo di ‘Bahia del Sol’. Siamo a Porto Cesareo dove si registra la stessa situazione, Bahia del Sol però ha smontato, ma con grande rammarico, dal momento che altri, come i lidi in muratura, continuano a lavorare “bisogna essere ligi alla legge vero? E allora stiamoci a casa. Sta di fatto che durante le operazioni di smontaggio abbiamo avuto un sacco di turisti, Francesi, Russi, che ci chiedevano i servizi, anche igienici, erano visibilmente spaesati. Visto anche com’ è andato agosto avremmo voluto continuare, ma…”
Ha svuotato il bar ieri Luigi Alemanno di ‘Bikini Beach’, lui a smontare non ci pensa proprio, ed è intenzionato ad andare avanti anche se arriva il maltempo, tanto poi torna il tempo bello. “Ma si fissano proprio con noi?”, dice, “ecco perché gli imprenditori scappano dall’Italia, ma si può strangolare chi ha voglia di lavorare? Smontare e rimontare i lidi, per lasciare libero l’ambiente per quattro o cinque mesi è davvero demenziale. Io ho pagato 16.000 euro per la concessione edilizia annuale, la struttura mi costa 160.000 euro, ma a che gioco giochiamo? Vanno bene le regole ma … andate a buttar giù quei tanti mostri edilizi che davvero deturpano l’ambiente, piuttosto che fissarvi con le nostre strutture che sono del tutto ecologiche e in sintonia con l’ambiente che ci circonda. Mah, io continuo a stare qua, la settimana prossima arriva la tramontana e speriamo che porti buone notizie”.



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