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Partito della Rifondazione ComunistaDemocratici di Sinistra

 

 

Antonio Vallebona
Giuseppe Venneri

Premessa
Una Città come Gallipoli, di poco più di ventimila abitanti,  ha in realtà esigenze e problemi di una città molto più vasta.
Raccordarli, esaminarli, prospettare soluzioni e cercare di risolverli sarà l’impegno della futura Amministrazione civica, che dovrà comunque tener conto di quanto si è fatto in precedenza e di quanto vi è ancora da fare, in un’ottica di trasparenza, legalità ed impegno, anche rivisitando e rivedendo le vecchie progettualità e promuovendo una nuova cultura della politica fondata su valori fondamentali, lavoro, ambiente, valorizzazione delle risorse umane e culturali del territorio.
Ritengo che il mio programma possa raggruppare la serie di problemi e di interventi inserendoli in ampi settori della vita cittadina e guardando non a progetti faraonici di difficile praticabilità, ma a quanto di più semplice da realizzare.

SVILUPPO E TERRITORIO

Centro storico
Gallipoli deve pensare ad una valorizzazione completa delle sue risorse naturali, paesaggistiche e storiche, legata ad una significativa ricaduta sulle condizioni economico-sociali della popolazione. Quando si parla di sviluppo e territorio occorre in primo luogo rivolgere lo sguardo alla Città vecchia, spesso dimenticata.
Occorre dimenticare in fretta il concetto di centro storico esclusivamente visto in ottica solo turistica ed ancora di più di centro che tende a svuotarsi, con la popolazione che raggiunge altre zone di Gallipoli.
Il centro storico di Gallipoli ha costituito per decenni il fulcro della socialità, della cultura, della vita cittadina.
Va ricondotto all’antico splendore del passato: penso  alla valorizzazione degli edifici, al ripristino del basolato possibilmente nell’intera città vecchia, al ripascimento della sabbia della spiaggetta della Purità, all’incentivazione ed allo sviluppo del commercio e dell’artigianato, a favorire da parte dei proprietari di abitazioni e palazzi la ristrutturazione dei loro edifici con conversione al turismo degli stessi, con sviluppo degli affittacamere e delle pensioni piccole e medie, e con la possibilità di ospitare presso la propria abitazione e sotto il controllo delle competenti autorità turisti e visitatori, seguendo il modello di introduzione dei servizi Bed & Breakfast.
La valorizzazione del centro storico passa anche da un’incentivazione fiscale, concedendo agevolazioni a chi decide di affittare locali a commercianti e per chi decide di aprire nuove attività nella città vecchia.
La città vecchia è inoltre un patrimonio  elevatissimo dal punto di vista culturale. Occorre abbandonare il vecchio concetto della cultura, slegata da altri settori della vita quotidiana e non collegata a progetti.
Le attività culturali, soprattutto all’interno del centro storico, devono fare parte di progetti omogenei ed uniformi, utilizzando tutte le strutture possibili.
Penso ad esempio all’apertura di tutte le Chiese,  veri gioielli dell’arte e del barocco, in modo tale da poter garantire la fruibilità delle stesse come vero patrimonio architettonico della città.
Penso alla effettiva realizzazione del restauro del mercato coperto,  per garantire attività sociali, culturali e, ove possibile, commerciali; alla ristrutturazione del piano sottostante il mercato coperto, alla ristrutturazione del Castello, con lavori di ripristino e restauro per garantire il pino utilizzo a fini culturali e turistici e gestione dello stesso.
Gallipoli è una delle poche città in Italia che non può godere del suo Castello, a differenza di altre. Mi pare necessario invertire tale rotta.
Un grande progetto che va approfondito e cercato di portare a soluzione è anche quello relativo alla scoperta della Città ipogea, come avviene in Napoli e Orvieto. Scoprire la città sotterranea è un’occasione unica, che è sicuramente fonte di lavoro e che può essere realizzata attraverso l’uso dei fondi comunitari; così come la ristrutturazione delle mura della città e della passeggiata sottostante, ovviamente dopo la messa in funzione del depuratore.
L’utilizzo della Sala Radium e del Teatro Garibaldi per fini culturali e sociali ( penso al teatro locale ) darà nuova linfa alle associazioni ed ai giovani che vorranno riutilizzare tali centri.
A tal fine ( piccoli spettacoli culturali e musicali), anche le corti e le piazzette del centro storico vanno adeguatamente sfruttate.
Nel momento in cui penso ad un’ottica che non guardi al solo turismo nel centro storico intendo riferirmi alla serie di interventi di cui sopra, che rendano maggiormente vivibile la parte più bella della Città, che la rendano fruibile,  sotto ogni aspetto quindi anche sotto l’aspetto turistico, e che possano consentire occasioni di lavoro per i nostri cittadini.

Gestione integrata del territorio ed interventi di promozione:

Zona Pizzo e Isola S.Andrea.
Non possono essere dimenticate le bellezze naturali di Gallipoli.
Bisogna in tutti i modi intervenire presso le Autorità competenti per la istituzione della riserva naturale Regionale Isola S.Andrea-Litorale di Punta Pizzo.
La legge regionale n.19/1997 ha già individuato questa zona come area protetta.
La futura Amministrazione Comunale dovrà partecipare con funzione propositiva e di impulso alla rapida definizione del perimetro al fine di poter accedere a tutte le risorse finanziarie messe a  disposizione del P.O.R. Puglia per il settennio 2000/2006.
Vanno rafforzate le attività di manutenzione del paesaggio e del territorio, avviati i progetti di restauro degli ambienti degradati. Ovviamente in queste aree non si potrà parlare di edificabilità, concetto completamente contrario a quello di tutela del paesaggio naturale.
D’altronde, per quanto riguarda la Zona Pizzo, l’iter avviato con la convocazione della conferenza dei servizi si è rivelato impraticabile per il parere espresso dalla Sovrintendenza ai beni ambientali. Ne deriva la necessità di ridefinire, di concerto con la Regione Puglia e la Provincia di Lecce, il perimetro della riserva naturale regionale, con conseguente  individuazione di nuove e diverse aree destinate a insediamenti turistico ricettivi, che possono sicuramente trovare più idonea ubicazione in zone poste a distanza dalla fascia costiera, coerenti con il principio di tutela ambientale.
Bisogna inoltre concentrare ulteriormente tutti gli sforzi per l’acquisizione dell’Isola di Sant’Andrea, con risorse che possono essere reperite anche con l’ausilio della Provincia, che va nuovamente coinvolta nella decisione, o anche tramite finanziamenti P.O.R..

Attivazione sollecita del depuratore:
Gallipoli attende da troppi anni l’utilizzo dell’impianto. Va favorito per quanto possibile il recupero e riutilizzo delle acque reflue in agricoltura, non potendo consentirsi altri tipi di scarico, che possono essere tollerati, ma con le dovute cautele, solo in via provvisoria.

Interventi in zone del centro urbano:
Va portato a realizzazione il parco di via Firenze, ridefinendo però il concetto di parco: vale a dire che vanno ridimensionate le colonne in tufo, attualmente esistenti e come da progetto, anche per garantire la massima fruibilità.
Così anche per la passeggiata del lungomare Galilei, laddove esistono dei chioschi in cemento armato che deturpano il paesaggio e che vanno abbattuti.
Va abbellita sicuramente via Lecce, porta d’ingresso della nostra città, così come va abbellito viale Bari.
E’ da ristrutturare la casa di Riposo Cappuccini, con lavori, la cui gara di appalto è stata espletata, che riportino la struttura al rispetto delle norme attualmente vigenti e consentano di utilizzare l’edificio per ricovero degli anziani.
In quella zona va disposto il riammodernamento del giardino e della zona alberata.
In quest’ottica occorre tutelare gli spazi verdi urbani: è urgente un intervento di pulizia straordinaria del parco Senape de Pace e della zona di verde di viale Europa, lasciata all’abbandono; inoltre piace l’idea di realizzare, ovviamente dopo la concertazione della stessa con i proprietari, un vero polmone naturale nella pineta Li Foggi, con gestione della stessa.
Inoltre si potranno proporre contatti all’Ente Ferrovie del Sud-Est per il rifacimento della ferrovia che va dal Teatro Schipa al Porto, in modo tale da utilizzare nuovi spazi, nella zona occupata ora dai binari, per adibirli a verde e creare un fronte verso il mare.
Nella zona del Cimitero occorrerà portare ad esecuzione quanto già programmato per la nuova zona di accesso al Cimitero e per la creazione di nuovi parcheggi, soprattutto per garantire l’affluenza dei forestieri e dei turisti in visita a Gallipoli nelle giornate estive e nei giorni festivi, onde evitare ingolfamenti del traffico, anche a causa della carenza di posteggi.
Mi piace pensare ancora alla realizzazione di spazi di aggregazione per le attività sportive e ricreative nei vari quartieri, ricordando, a solo titolo di esempio, il campetto dell’Istituto Professionale, il deposito sotto il mercato coperto, la ex Manifattura tabacchi, l’area dello stesso Parco di via Firenze.

Porto turistico:
L’iter avviato dalla precedente amministrazione si è interrotto a causa del mancato finanziamento della Regione Puglia. La procedura può sicuramente essere ripresa inserendo l’opera nei P.O.R. 2000-2006. Per quanto possibile l’iter dovrà essere ripreso a partire dalla deliberazione adottata dal Consiglio Comunale  con il rispetto delle prescrizioni del Comitato VIA del Settore Ecologia della Regione Puglia già rese nel 1999.

Zona industriale ed artigianale :
Da troppo tempo si parla in Gallipoli di queste due zone, mai portare a compimento.
Occorre considerare che se pure il turismo e la pesca sono le maggiori risorse per Gallipoli, non vanno però trascurate altre attività che certamente consentono di produrre redditi e lavoro.
Ed allora bisogna potenziare le nasciture zone industriali ed artigianali, vigilando innanzitutto sulle serietà delle iniziative intraprese, onde evitare conseguenze spiacevoli e facili illusioni, come verificatesi in passato; bisognerà favorire l’insediamento di imprese per i settori dell’artigianato avanzato ( abbigliamento, accessori sport e tempo libero, ebanisteria, produzione in serie di oggettistica, ecc.) e la creazione o l’insediamento di attività industriali ad elevata tecnologia e a ridottissimo impatto ambientale ( industria della componentistica elettronica, industria dei servizi, ecc.). Naturalmente bisognerà riprendere la politica di infrastrutturazione del territorio, dotando le zone in questione di tutti i servizi (luce, acqua, fogna, connessione alla rete viaria, gas, ecc.).
Andranno al più presto assegnati i lotti della zona artigianale, incentivando come possibile la migrazione delle unità produttive incompatibili col tessuto urbano (carrozzerie, verniciature, piccole officine meccaniche.
Il potenziamento di tale zona in una con la effettiva realizzazione comporterà di conseguenza anche il rilancio del Porto Commerciale, anche con il miglioramento delle vie di accesso.
Resta ovviamente imprenscindibile dall’idea di un rapido sviluppo di tali aree l’effettiva sburocratizzazione delle procedure che appesantiscono il processo, oltre alla creazione di una efficiente rete di servizi e l’istituzione di nuovi.

TURISMO
Gallipoli è sempre stata una Città accogliente, deve però migliorare notevolmente nella qualità dei servizi per avvicinarsi, se non essere alla pari, alle altre grandi località turistiche d’Italia.
Il turista va attratto per la tradizionale ospitalità dei cittadini, ma anche con manifestazioni popolari, culturali, artistiche, sportive, musicali.
Gallipoli è città che da sempre ha ospitato famiglie che hanno portato ricchezza durante il periodo estivo e che si rivolgevano ad esempio agli affittacamere o a piccole pensioni per trovare idonea sistemazione. Oggi gli affittacamere sono stati sostituiti dalle immobiliari che svolgono un lavoro proficuo, di raccordo ed anche di propaganda turistica.
La nostra Città deve guardare ad ogni tipo di turismo, da quello di massa a quello d’élite.
Va favorita la realizzazione di ostelli per la gioventù, campus per i giovani, pensioni, centri per scoutismo e scolaresche.
Va incentivata, come si diceva innanzi, la riconversione di alcuni edifici nel centro storico o di condomini nella zona del Lido S.Giovanni perché gli stessi possano essere adibiti a piccole o medie pensioni, anche per incentivare il turismo della terza età, che com’è noto è più frequente nelle stagioni medio-calde (aprile-ottobre).
Nel caso della zona del Lido S.Giovanni, e non solo per i turisti, ma anche e soprattutto per chi vi abita, va senza dubbio realizzata la rete fognante, essendo inconcepibile nel terzo millennio l’uso dei pozzi neri.
Va guardato con favore anche il turismo d’élite. Occorrono sicuramente nuove strutture alberghiere, perché i posti letto attuali sono certamente insufficienti.
Bisognerà stare attenti però a non determinare la creazione di cattedrali nel deserto; a tal fine è necessario approntare uno studio certo sulla effettiva presenza di turisti in Gallipoli e su quanti durante le stagioni la Città possa in effetti riceverne.
Il turista non può essere solo attratto dalla bellezza delle spiagge e del mare o all’azzurro del cielo; occorre offrire servizi ed infrastrutture, anche per rendere la Città più vivibile. In tal senso la realizzazione del piano traffico, il collegamenti tra gli alberghi e la Città con bus navetta, possibilmente con il ripristino della metropolitana di superficie, l’installazione di piccoli box adibiti a bagni pubblici ( assolutamente carenti in una città come la nostra), il controllo dei prezzi e quant’altro si renderà necessario, renderebbero più tranquilla e piacevole la vacanza.
Per gli insediamenti turistico ricettivi, occorre tener conto che  non possono essere approvati gli insediamenti che deturpano l’ambiente. Per cui la scelta di istituire la riserva naturale nella fascia sud del litorale di Gallipoli impone di affrontare la legittima esigenza di migliorare e potenziare l’offerta ricettiva di Gallipoli senza pregiudicare in alcun modo l’integrità della zona da salvare. La previsione di nuovi interventi dovrà essere orientata in altre zone, come ad esempio quella a nord della fascia di Gallipoli o quella a sud nell’entroterra, a debita distanza dall’area protetta, sempre nel pieno rispetto delle disposizioni di legge a tutela dell’ambiente.
Inoltre, ogni azione volta ad agire sull’offerta turistica della Città deve necessariamente indirizzarsi verso una politica di restauro conservativo e recupero dei beni artistici, architettonici e storico-testimoniali, in un coordinamento tra turismo e cultura.
Vi sono infatti delle situazioni di degrado che vanno certamente risolte, come quelle relative alla Fontana Greca, al Castello, al Palazzo Tafuri, a buona parte del centro storico, alle chiese fuori del centro abitato, alle cave della contrada l’Ariò e del colle di San Leonardo.
L’Amministrazione comunale dovrà intervenire ove possibile anche in queste zone, favorendo le politiche di restauro e sviluppo.
Infine, nel settore turismo e cultura va rivolta l’attenzione in particolare ad  Internet con sviluppi e miglioramenti dei siti, anche promozionali, oltre alla divulgazione di dépliants, pubblicazioni ed inserzioni sui grandi giornali quotidiani. Un’occasione di lavoro potrà essere fornita a quei giovani sotto il profilo della cooperazione turistica, anche a livello di servizi, che l’Amministrazione dovrà agevolare e sollecitare.

Baia Verde, Rivabella e Lido Conchiglie
Le frazioni e le borgate appaiono purtroppo interamente abbandonate. Eppure in quelle zone vi sono numerosi residenti, che sono cittadini come tutti gli altri, che pagano le tasse e pretendono come è giusto che sia dei servizi.
L’Amministrazione Comunale dovrà farsi carico dei loro problemi e dare delle significative risposte, soprattutto durante la stagione estiva, con l’installazione di appositi servizi, tra cui i Vigili Urbani.

POLITICHE SOCIALI E SERVIZI PER LA COLLETTIVITA’ E LA PERSONA
In questo settore il ruolo dei Comuni è profondamente cambiato: da semplice erogatore dei servizi decisi ed organizzati a livello centrale, il Comune diviene soggetto principale del sistema integrato di interventi e servizi sociali che dovranno essere realizzati con gli altri enti locali attraverso il piano di zona ( e quindi viene incentivato il rapporto di partnerariato tra i vari Comuni dello stesso comprensorio) e con le stesse organizzazioni di volontariato.
Accanto ai tradizionali sussidi economici devono nascere servizi di assistenza domiciliare per gli anziani, servizi di sollievo per le famiglie che accudiscono familiari non autosufficienti, percorsi di inserimento per i disabili. L’Amministrazione è chiamata ad un forte impegno in questo settore.
Ed allora occorrerà avere un occhio di riguardo per l’assistenza domiciliare integrata per anziani e disabili, attuando il progetto ADI già disposto con possibilità di estenderlo anche ai malati terminali, per gli interventi e politiche dirette alla prevenzione delle tossicodipendenze, da realizzare con accordi con la ASL, proseguimento degli interventi previsti in favore dei minori, riapertura della casa di riposo Cappuccini, istituzione di centri sociali per anziani, uno nel borgo, l’altro nel centro storico, per gli interventi straordinari di abbattimento delle barriere architettoniche nei vari edifici comunali.
Particolare importanza rivestirà l’istituzione di un osservatorio permanente per il disagio giovanile, che svolga anche le funzioni previste dal Comitato comunale per il benessere sociale da istituire in base alle disposizioni già rese del Prefetto di Lecce, con la creazione di luoghi di aggregazione giovanile e con la partecipazione di Parrocchie ed associazioni del volontariato del Terzo Settore e della Scuola.
Per il Ceduc, inoltre, l’impegno dovrà essere quello di farlo diventare un centro aperto alle esigenze degli adolescenti e dei giovani del territorio, ma anche quello di accoglienza per minori extracomunitari, con potenziamento dell’intervento assistenziale ed educativo.
L’Amministrazione Comunale dovrà avere inoltre particolare attenzione verso i lavoratori socialmente utili, possibilmente perseguendo la politica già avviata dall’Amministrazione Provinciale, con graduale inserimento di questi lavoratori in ambito comunale, nel rispetto della legge. Va detto difatti che tali lavoratori possono essere impiegati, ad esempio, per qualsiasi lavoro di piccola e media manutenzione, senza dover ricorrere a gare d’appalto, indubbiamente più onerose per le casse comunali.

Rapporti con associazioni e circoli
Vanno raccordati i rapporti con tutte le Associazioni culturali, giovanili, ricreativi, commerciali e sportive di Gallipoli, con riunioni periodiche con queste e con una programmazione degli eventi da inserire in appositi programmi durante l’intero corso dell’anno. L’organizzazione dell’Estate Gallipolina, di concerto con le varie associazioni, dovrà essere avviata in maniera tempestiva e non improvvisata. L’Amministrazione potrà promuovere ed incentivare anche attraverso la dotazione di strutture logistiche e strumentali le associazioni, il volontariato, la cooperazione, stabilendo anche all’uopo una apposita delega consiliare.

Rapporti con Istituti Scolastici
Una Città come Gallipoli attende da tempo l’istituzione di una scuola alberghiera, che possa fornire uno sbocco occupazionale ai nostri numerosi giovani.
Vanno intensificati i rapporti con l’Università degli Studi di Lecce e con Presidi e dirigenti degli Istituti Scolastici per realizzare in tempi utili e non durante la stagione scolastica ciò di cui le scuole hanno bisogno, anche attraverso la teledidattica e la istituzione di aule multimediali.

Traffico cittadino e vivibilità- Zone periferiche - Vigili Urbani
E’ noto che l’incarico per la redazione del piano del traffico è stato già affidato a società specializzata. L’impegno della nuova Amministrazione dovrà consistere in una rapida “cantierizzazione”, previa la consultazione dei cittadini e della categorie sociali.
Va rafforzata l’isola pedonale di Piazza Aldo Moro, vanno studiati appositi piani in relazione ai sensi unici lungo le parallele del Corso Roma. Va favorita la pedonalizzazione del Corso Roma nelle giornate festive  durante la stagione estiva. Va esaminato seriamente il problema della circolazione dei veicoli nel centro storico, in modo tale da garantire la massima fruibilità della città vecchia al cittadino ed al turista.
L’Amministrazione dovrà farsi carico inoltre di garantire ai proprietari di auto di residenti nel centro storico che non hanno un garage di avere un posteggio fisso e numerato lungo le riviere.
Il traffico cittadino sta diventando sempre più insostenibile. Se vogliamo garantire la vivibilità a tutti, è certo che andranno considerati degli interventi per migliorare la qualità urbana della Città (riduzione del traffico delle auto, misure di trasporto ecocompatibili, interventi di riduzione della produzione dei rifiuti e di promozione della raccolta differenziata, riqualificazione delle periferie.
In ordine a questi, non si può sottacere che le zone 167 e Peep vanno fornite di adeguati servizi e controlli, in ogni campo, sia per la sicurezza dei cittadini, sia per la qualità della vita. I quartieri in questione non possono essere considerati come dormitori. Sono sporchi, insicuri, privi di servizi. Bisognerà in primo luogo garantire i servizi comunali più frequenti ed assicurare gli spostamenti anche con bus navetta.
Di poi, occorrerà potenziare ove possibile il servizio dei Vigili Urbani, da adibire alla gestione del traffico e del territorio. Si esaminerà la possibilità di istituire il Vigile di quartiere, al fine di dare risposte alle esigenze dei cittadini.

Inquinamento elettromagnetico ed acustico
Recentemente è stata approvata la legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, che prevede sanzioni per i titolari degli impianti che producono emissioni oltre i limiti di legge, obbligandoli a trasferire gli impianti fuori dei centri abitati. I Comuni possono disciplinare sotto il punto di vista urbanistico e della tutela della salute l’installazione delle antenne e degli altri impianti. Numerose sono state le proteste dei cittadini che risiedono nei pressi dei tralicci, preoccupati per i riflessi per la salute derivanti dalla radiazioni non ionizzanti. Occorrerà darsi da fare per approvare un regolamento comunale e comunque procedere al monitoraggio degli impianti.
Per quanto concerne l’inquinamento acustico va applicata anche da parte del Comune di Gallipoli la legge quadro n.447 del 1995 che prevede precisi valori di emissione di sorgenti sonore ed impone che la domanda di nuove concessioni per attività ricreative devono contenere una documentazione sull’impatto acustico. Va tenuto presente che i Comuni il cui territorio ha un rilevante interesse turistico paesaggistico ed ambientale, come Gallipoli, possono prevedere limiti di esposizione al rumore inferiore a quelli previsti dalla normativa statale.
L’attuazione di tali iniziative garantisce una vacanza tranquilla ai turisti ed anzi li attira sempre più.

Prevenzione del randagismo
Si ritiene utile attivare una seria campagna di sensibilizzazione per l’anagrafe canina e di sterilizzazione delle cagne randagie. Occorrerà inoltre migliorare la struttura che ospita il canile presso l’ex Macello.

Commercio
Il mercato settimanale di Gallipoli è il secondo della provincia. L’Amministrazione Comunale dovrà interessarsi di riposizionare in area più idonea il mercato settimanale, organizzandolo inoltre secondo fasce merceologiche consimili, attuando un controllo assiduo onde evitare abusivismi e malcontento.
Stabilire inoltre dei punti fissi per gli ambulanti.
Comunque ogni iniziativa riguardante tale settore dovrà essere presa di concerto con la categoria dei commercianti, in un’ottica di concertazione.

Erogazione di servizi pubblici
Si ritiene che la soluzione avanzata dalla Amministrazione precedente, in materia di società multiservizi, pur essendo una delle soluzioni possibili, al fine di una migliore erogazione di servizi pubblici, dovrà essere sottoposta ad un rigoroso approfondimento circa i benefici che da questa scelta possono derivare al Comune ed ai cittadini-utenti, non escludendo la gestione in appalto, il Consorzio o, ancora l’Unione di più Comuni.

PESCA
Il mondo della pesca è certamente uno dei settori più antichi della nostra Città ed è stato più volte trascurato.
Invece i pescatori costituiscono uno dei settori più vivi della nostra popolazione; il loro ruolo deve essere sempre più valutato.
Il programma dell’Amministrazione comunale dovrà prevedere il completamento immediato del Mercato Ittico all’ingrosso, con la costituzione di una società mista a partecipazione pubblico-privata che veda tra i soci la presenza degli operatori del settore in maniera paritaria. La partecipazione pubblica potrà essere garantita in primis dal Comune, dalla Provincia, dalla Camera di Commercio, La partecipazione privata dovrà essere rappresentata dalle cooperative della pesca e/o dalle loro associazioni e dai commercianti all’ingrosso. In ogni caso, bisognerà procedere alla individuazione dei soggetti interessati alla costituzione della società mista per la gestione.
L’Amministrazione potrà farsi carico della creazione di un punto di snodo geografico-commerciale per il commercio dei prodotti della pesca che ruoti attorno al nuovo mercato ittico e che rafforzi la rotta di commercializzazione del pescato nel resto d’Italia.
Bisognerà poi agevolare la possibilità di creazione di un consorzio fidi per il credito di esercizio della piccola pesca partecipando con una quota nel fondo di garanzia insieme ad altre Amministrazioni pubbliche.
Va tenuto presente che le esigenze degli operatori del settore vanno adeguatamente considerate. La categoria non è stata mai coinvolta negli studi di fattibilità e sviluppo del porto di Gallipoli, quando invece deve essere ritenuta come una dei protagonisti.
In tal senso occorrerà avviare una “consulta della pesca”.
Il prodotto locale è certamente un prodotto di qualità. Vanno incentivati, sollecitati ed assicurati gli interventi pubblici per la valorizzazione del prodotto locale, anche perché dal 2002 entreranno in vigore disposizioni che prevedono la carta di provenienza dei prodotti della pesca.
Per quanto concerne poi il mercato ittico al dettaglio si potrà esaminare la rilocalizzazione dello stesso in sito più idoneo, oppure la completa ristrutturazione dell’attuale mercato. L’odierna struttura è completamente inadeguata e sanitariamente inefficiente. Si potrà pensare anche ad una eventuale creazione di altro punto vendita in zona non congestionata.
Infine, vi è la massima disponibilità della nuova Amministrazione ad agevolare il libero mercato dei prodotti petroliferi all’interno del porto di Gallipoli, non ritenendo adeguato ai tempi in cui viviamo un regime di monopolio.

LEGALITA’ E TRASPARENZA
Fondare l’azione di governo sullo sviluppo significa fondarla sulla legalità. Non c’è sviluppo vero, non c’è lavoro vero e ricchezza vera senza legalità. Legalità significa anche trasparenza, nelle azioni di governo e nei rapporti con i cittadini, con le altre istituzioni, con le forze sociali. Significa assumere come priorità quella del rispetto della legge, che è la base dei rapporti di solidarietà con i cittadini.
L’azione di governo non può essere condotta solo attraverso una mera delega, conferita ai cittadini, senza rendere a questi alcun conto. E’ pertanto necessario che i cittadini sia singoli sia in forma organizzata siano coinvolti nelle scelte decisionali, che cioè progettino, sollecitino decisioni. Naturalmente non si può lasciare questo processo allo spontaneismo: deve avvenire riempiendo l’azione con i valori, perché quella che bisogna costruire è la Città che include, che accoglie, quella della quale tutti si sentono cittadini, una Città a misura d’uomo.
Occorrerà pertanto ribadire l’impegno attivo nelle associazioni di comuni che si occupano di legalità (ad es.: Anci); fondare un osservatorio sugli appalti, collegato con il sistema nazionale degli appalti, capace di leggere i dati in modo tale da svelare eventuali partecipazioni poco chiare e poco lecite; utilizzare al meglio i fondi stanziati dalle legge 285 sull’infanzia, in quanto prospettiva di collegamenti con le competenze esistenti sul territorio; svolgere intensa attività di prevenzione, sviluppando l’educazione alla legalità; istituire una commissione politico-amministrativa per la trasparenza e la legalità nei cui uffici, con il coinvolgimento delle forze politiche di maggioranza e di opposizione ricadranno la diffusione in ambito locale della cultura della legalità e della cura della cosa pubblica, la difesa dei diritti del cittadino, integrando ove possibile l’azione del Difensore civico, che va assolutamente nominato, la realizzazione della prassi di trasparenza politica ed amministrativa.

Creazione delle consulte locali
Onde assicurare la partecipazione dei cittadini e delle categorie sociali nelle scelte e nella promozione di attività l’Amministrazione si prenderà carico dell’istituzione di varie consulte locali.
Così andranno istituite ad esempio la Consulta  della pesca, cui parteciperanno pescatori, pescivendoli, armatori, ambientalisti, ricercatori e biologi, rappresentanti della Capitaneria di Porto; la Consulta del Turismo, che raccoglierà operatori alberghieri, gestori di esercizi di ristoro in genere e di divertimento, operatori delle agenzie di viaggio e tour operators,  rappresentanti degli enti preposti, oltre ad associazioni o soggetti culturali e ricreativi promotori di iniziative di interesse turistico; la consulta della Cultura, in cui raccogliere dirigenti degli Istituti scolastici, gestori delle scuole private esistenti sul territorio, responsabili di associazioni e gruppi di interesse culturale, religiosi che coordinano gruppi giovanili nelle parrocchie e laici impegnati nel volontariato, operatori culturali e storici locali; la Consulta del lavoro, che raccoglie imprenditori locali, rappresentanti delle forze sindacali, dirigenti degli uffici preposti, il servizio Informa giovani, esperti nel ramo del reperimento delle risorse finanziarie, rappresentanti delle categorie professionali e del mondo del lavoro, consiglieri regionali e provinciali eletti anche con il voto dei gallipolini; la Consulta dell’Ambiente e dell’Urbanistica, cui parteciperanno associazioni ambientalistiche, imprenditori, progettisti e rappresentanti dei lavoratori dell’edilizia civile e privata; la Consulta dell’Ordine pubblico, con la presenza dei dirigenti delle forze dell’ordine, della Protezione Civile, dei rappresentanti di quartiere, delle scuole, ecc.; la Consulta del Commercio cui parteciperanno i rappresentanti delle associazioni di categoria, i delegati sindacali del personale occupato nel settore, gli imprenditori, le associazioni locali dei commercianti; la Consulta della Sanità, che accoglierà i responsabili amministrativi e sanitari delle relative strutture pubbliche e private insistenti sul territorio; la Consulta dello Sport, cui prenderanno parte i rappresentanti delle associazioni sportive locali, i gestori di strutture ed impianti sportivi, gli insegnanti di educazione fisica, i medici dello sport.

POLITICA TRIBUTARIA LOCALE
Le scelte di politica tributaria locale della Amministrazione non possono non tener conto della situazione esistente, che ha portato ad una accresciuta autonomia impositiva degli enti locali, all’avvenuto completamento della lotta all’evasione, con allargamento della base imponibile, alla pressione tributaria che nonostante la cessazione dello stato di dissesto continua a mantenere livelli alti.
Obiettivi della futura Amministrazione dovranno essere quelli di porre un freno alle spese correnti e limitare il facile ricorso ai mutui della Cassa DD.PP. che per interessi e quote di capitale appesantiscono la gestione per svariati anni. Ciò non significa rinunziare alle opere pubbliche che possono trovare una fonte nel ricorso ai fondi comunitari.
Occorrerà distribuire sull’intera cittadinanza i benefici di una minore pressione tributaria, finalizzare in maniera diretta alcune agevolazioni alle categorie socialmente più deboli ed alle categorie produttive, favorire una concreta partecipazione democratica dei cittadini e delle categorie alle scelte di politica tributaria.
Ci si propone di non superare l’attuale livello delle entrate tributarie mediante una riduzione generalizzata di tutte le aliquote e tariffe direttamente proporzionale al maggior gettito rinveniente dalla lotta all’evasione. In maniera di ICI si dovrà puntare alla totale esenzione della prima casa, come stabilito dal governo di centrosinistra; ciò si potrà ottenere in più riprese mediante una progressiva riduzione dell’aliquota oppure con un aumento della detrazione di imposta. L’ICI sugli immobili potrà essere manovrata per scoraggiare la “non locazione” delle seconde case, con conseguente freno al mercato dei fitti.
Per ciò che concerne la TARSU, in previsione della sua sostituzione con la tariffa “Ronchi” si rende necessario ogni sforzo al fine di contenere il costo del servizio e conseguentemente il carico tributario per i cittadini. Si dovrà puntare ad una seria attività di raccolta differenziata, che avrà l’effetto di ridurre i costi di smaltimento e quindi il costo del servizio.
Il canone per l’occupazione del suolo pubblico non dovrà essere applicato in maniera indiscriminata e quasi uniforme per tutto il territorio, anzi va utilizzato in modo flessibile al fine di favorire determinate scelte di politica economica. Ad esempio una riduzione del canone nel centro storico può favorire gli insediamenti produttivi e rendere meno onerose le ristrutturazioni degli immobili. Una Consulta tributaria assicurerà la partecipazione attiva dei cittadini alle scelte di politica tributaria, con l’obiettivo di rendere più equa la ripartizione dei tributi. Sarà presieduta da un rappresentante dell’amministrazione e vedrà la partecipazione dei rappresentanti delle categorie professionali e delle associazioni di categoria presenti sul territorio.

INCARICHI PROFESSIONALI
Si dovrà tener conto nella progettazione e nelle altre attività amministrative principalmente di professionisti e operatori locali, coinvolgendo per quanto possibile le maestranze locali nell’affidamento delle opere. L’attuazione di tale indirizzo nei limiti e nel rispetto della concorrenza della capacità e della trasparenza produrrà una distribuzione della ricchezza prodotta sulle risorse gallipoline, senza dispersione della stessa massicciamente all’esterno.

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